lunedì 15 agosto 2016

BABA SALI E LO CHEIKH AHMADOU BAMBA

Non e’ strano l’accostamento tra l’ebreo Baba Sali e il musulmano Cheikh Ahmadou Bamba, santi uomini di Dio che hanno dedicato l’intera vita allo studio della Torah e del Corano e prodigato l’amore per il Signore e la pace tra i popoli attraverso l’osservanza delle regole della legge.

Rabbi Yisrael Abuhatzeira (Hebrew: ישראל אבוחצירא), conosciuto come Baba Sali (Arabic: بابا صلى‎, Hebrew: באבא סאלי, lett. “il padre che prega”) (1889–1984) era un rabbino sefardita marocchino, rinomato cabalista noto per la sua capacità di fare miracoli attraverso le sue preghiere. Il suo mausoleo è a Netivot, in Israele diventato un luogo di pellegrinaggio di preghiere e di benedizioni. shrine                                                            
Cheikh Ahmadou Bamba (MBacké, 1853Diourbel, 19 luglio 1927) è stato un leader religioso senegalese di fede musulmana, fondatore della confraternita sufi dei Mouride.
File:BabaSaliTomb exterior.jpg
Il Baba Sali (in foto l’esterno del mausoleo di Netivot in Israele) e Serigne Toubà sono stati esiliati per il solo motivo di amare il Signore e grazie alle loro preghiere e a quanto hanno lasciato ai posteri sono stati dei fari di luce non solo per Israele ed il Senegal ma hanno contribuito ad essere guide divine per ogni parte del mondo, miracolieri di pace universale, veri esempi di ebraismo e di islam.
Baba Sali, la sua fede
Da bambino, ha mostrato grande intelligenza e una capacità eccezionale di studiare. A 17 anni, è diventato il capo della yeshivà, che portava il nome di suo nonno. A 28 anni, è stato nominato Dayan (giudice), il giudice rabbinico. Nel 1963, all’età di 73 anni, è emigrato in Israele.
Ha ricevuto il soprannome Baba Sali che significa “Padre Pregante” per la sua capacità di fare miracoli con le sue preghiere. Questo titolo, però, in realtà proveniva da una storia che è accaduta quando era bambino. Quando suo padre il rabbino Messaoud durante una gita stampò nuove preghiere a grandi lettere Baba Sali con appena nove anni, pregò il padre di donargliele. Quest’ultimo rispose così:
“Sappi, figlio mio, quando utilizzo questo rituale, leggo la preghiera da un capo all’altro senza saltare una singola lettera. Ho un grande desiderio di donare, ma ho paura che ci si abitui a saltare qualche lettera. Questo rituale potrebbe farmi così da prova e accusare me stesso di separarmi da lui, quindi ho preso l’abitudine di leggere la preghiera da un capo all’altro quindi te la darò se mi darai prova di farla anche tu senza saltare nulla! “
Baba Sali promesso ciò che era stato chiesto, e ricevuto il dono rituale prese la cura di leggere queste preghiere quotidiane con grande fervore e attenzione, per paura di saltare inavvertitamente una lettera o una parola.
Quest’uomo eccezionale, ha vissuto fin dall’infanzia, distaccato dalle cose di questo mondo. Studiando tutto intorno al “Niglé” (il Talmud e la Torah svelata) come Kabbalah, ogni giorno per 18 ore, egli acquisì rapidamente una scala inimmaginabile nella conoscenza della Torah. Proprio come il suo predecessore, è stato un cabalista dedicato alla meditazione e alla contemplazione. Ha usato le preghiere dei manoscritti di nonno Rabbi Yakov sui kavanot elaborati da Arizal e conosciuto dai rari iniziati. Le su conoscenze sulla Torah e la sua abilità erano monumentali. Le parole non sono abbastanza potenti per descrivere il suo amore per Israele, la sua grandezza e l’umiltà.
Quando aveva 30 anni Sidna Baba Sali, decise di visitare il rabbino Shlomo Eliezer Alfandri Zatzal (chiamato Saba Kadisha), che aveva 95 anni. Non appena lui lo vide Rabbi Israel (Baba Sali) si alzò e  gli chiese una benedizione. Questo episodio venne presto conosciuto in tutto il Marocco e il popolo ebraico fu così in grado di misurare la piena portata della santità di Baba Sali.
Il 4 Shevat 5744 (1984) all’età di 94 anni Rabbenu Abouhatsera Israel si dice che Baba Sali abbia lasciato questo mondo per dare la sua anima al Creatore. La giornata in cui è stato sepolto a Netivot, più di 100.000 persone sono venute da tutto Israele a portare il loro ultimo omaggio, tutti tristi, perché il mondo aveva perso uno dei suoi pilastri  della Torah.
La famosa e santa famiglia e la memoria del nostro maestro Baba Sali zatsal continuano a vivere oggi attraverso questi meravigliosi tzaddikim. Il Santo Benedetto Egli sia dia loro una lunga vita.
Che il merito della zatsal del Gran Tsadiq Sidna Baba Sali sia una benedizione per il popolo ebraico e porti alla liberazione (Gheulà) velocemente al giorno d’oggi. Amen.
http://www.babasale.fr/

Cheikh Ahmadou Bamba Mbacké, noto più semplicemente come Ahmadou Bamba, o come Aamadu Bamba Mbàkke o Sëriñ Tuubaa (che significa “Sceicco di Touba”) in wolof, e come Shaykh Aḥmad ibn Muḥammad ibn Ḥabīb Allāh oppure Khadīmu ‘l-Rasūl (che significa “Il servo del messaggero”) in arabo, è nato nel villaggio Mbacké fondato dal suo bisnonno Muhammad al-Khayr. Parente del potente capo della tribù wolof Lat Dior e membro del ricco clan di Mbacké, rinunciò presto alla sua nobile stirpe e scelse un cammino di devozione religiosa. Alla scuola coranica, apprese l’insegnamento del Corano e d’altre materie teologiche. Solo dopo la morte del padre, avvenuta nel 1883, Ahmadou Bamba poté rivelare per intera la propria personalità mistica dedicandosi interamente a una vita santa e orientata sull’imitazione del profeta.
Nel 1883 creò la confraternita Mouride (via dell’imitazione del profeta). Nel 1887 fondò la città di Touba dove affluirono folle di discepoli per venerarlo, suscitando così la gelosia di alcuni capi religiosi tradizionali e provocando l’inquietudine delle autorità francesi che stavano tentando di imporre alla colonia i valori culturali occidentali.
Nel 1895 fu arrestato a Djéwal e dopo un mese fu esiliato in Gabon. Nel 1902 poté rientrare in patria e il numero dei discepoli aumentò, dando nuovamente motivo di preoccupazione a volte trasformata in vera e propria persecuzione da parte dei colonizzatori.
Nel 1903 fu accusato di detenzione di materiale bellico e fu esiliato nuovamente, a Saout-Elma in Mauritania. Nel 1907 fu autorizzato a rientrare in Senegal, in seguito a una richiesta ufficiale formulata dal governatore della Mauritania. Nel 1911, si stabilì a Diourbel dove, nel 1925 ottenne l’autorizazione per la costruzione della moschea di Touba, che fu inaugurata dopo molti anni, nel 1963. Morì a Diourbel il 19 luglio 1927 e il suo corpo fu interrato nella stessa moschea di Touba dove ogni anno 3-4 milioni di fedeli giungono da tutto il mondo per celebrare il Magal (una celebrazione che è seconda, in numero di fedeli, solo al pellegrinaggio alla mecca Hajj, per altro prescritta).

Dottrina

L’economia del Senegal ha avuto un grande contributo a seguito della sua dottrina, in quanto ha insegnato che la salvezza è dovuta al lavoro, non importa se e quanto duro, svolto durante la vita. La sua visione moderata e illuminata dall’amore per il resto della propria comunità ha inoltre fatto da barriera per l’avanzamento di un islamismo più radicale e intollerante. Infatti i due concetti principali che lo sceicco introduce spesso nei suoi racconti sono l’adorazione di Allah e l’amore per il lavoro. Quasi tutti i discepoli immigrati che vivono soprattutto in Italia e in Spagna applicano queste due raccomandazioni e grazie a ciò contribuiscono a seguire la retta via, oltre che a fornire proventi per migliorare la moschea di Touba e ad aiutare le migliaia di Daara (scuole coraniche) presenti in Senegal.

La venerazioni

Amadou Bamba wallpainting.jpg
Cheikh Abdoul Ahad Mbacke, il terzo califfo e figlio di Cheikh Ahmadou Bamba ha dichiarato che Ahmadou Bamba ha incontrato il profeta Maometto durante il mese del Ramadan nel 1895 a Touba, il quale gli ha conferito il titolo di “mujaddid” della sua era.
Si è in possesso di una sola fotografia che lo ritrae, in cui egli indossa una veste bianca e si intravede il suo volto, in gran parte coperto da una sciarpa. Questa immagine è venerata ed è ormai un’icona sacra, riprodotta su muri o su taxi e bus, e visibile per tutto il Senegal.
Ogni anno, milioni di musulmani da tutto il mondo fanno pellegrinaggio a Touba per onorare la memoria di Cheikh Amadou Bamba nella sua moschea. Durante questa occasione, i credenti pregano di fronte all’oceano Atlantico, per commemorare preghiera in acqua di Bamba. Lo Cheikh si trovava nella nave francese quando scattò l’ora della preghiera. Prima chiese ai francesi se poteva pregare nella loro nave, i francesi risposero negativamente, allorché Cheikh Ahmadou Bamba lasciò cadere sull’oceano il suo tappeto e vi saltò sopra. Questo rappresenta il profondo rispetto di Cheikh Ahmadou Bamba: non mancò di rispetto né ai francesi (che gli avevano vietato di pregare nella loro nave) né ad Allah.

I Suoi Califfi

Dopo la sua morte avvenuta nel 1927 il suo primogenito Mouhamadou Moustapha fu il suo primo successore e negli anni a venire ci furono una serie di successioni fino ai nostri tempi, ecco la lista completa:
Serigne Mouhamadou Moustapha Mbacke (1927-1945)
Serigne Fallou Mbacke (1945-1968)
Serigne Abdoul Ahad Mbacke (1968-1989)
Serigne Abdoul Khadre Mbacke (1989-1990)
Serigne Saliou Mbacke (1990-2007) ... ultimo figlio dello Cheikh
Serigne Mouhamadou Lamine Bara Mbacke (2007-2010) ... qui inizia l'era dei nipoti
Serigne Cheikh Maty Lèye Mbacke (2010-...)
Dieureudieuf Serigne Touba
Nella sua opera Matlabul Fawzeyni (La ricerca della felicità dei due mondi), consacrato alla città di Touba, Cheikh Ahmadou Bamba espone il progetto della città, il modello di sociétà caro a tutti i filosofi musulmani: capace di riconciliare l’aspetto spirituale e quello temporale in conformità con i dettami del Profeta (PSL).
 Cheikh Ahmadou Bambasi assicurò che Touba presentasse tutte le caratteristiche di una città musulmana, che accordasse un spazio importante alla pratica dell’Islam, alla conoscenza e alla prosperità economica.
La maestosa Moschea di Touba è il cuore della città, simbolo della sua vocazione religiosa, il più grande monumento musulmano dell’Africa nera. Touba rappresenta la materializzazione dell’ambizione di Cheikh Ahmadou Bambadi realizzare l’Islam nella sua essenza “Din, Dawla, Dunya” (religione, comunità e mondo). Nell’etimologia, il termine Touba significa “Il Grande Bene”.



Nel momento della sua scoperta da parte dello Cheikh Ahmadou Bamba  nel 1887, questo luogo isolato in mezzo al Senegal offriva attrattive solo per un mistico in cerca di un luogo poco interessante per i comuni mortali ma in grado di procurare l’isolamento propizio all’ascesi spirituale. Con gli anni, invece, la città di Touba è divenuta uno dei poli economici del Senegal e vanta la prerogativa di essere l’unica città al mondo fondata con il solo scopo di servire ALLAH. Questa dimensione multipla di Touba, che va dallo spirituale al temporale, spiega l’importanza che ad essa viene attribuita dagli adepti dell’insegnamento di Cheikh Ahmadou Bamba, i Murid, che percepiscono come un dovere il fatto di contribuire al suo prestigio e al suo splendore.
La città non conosce l’occupazione anarchica del suolo e la deriva sociale alle quali sono generalmente esposte le città dei paesi in via di sviluppo in rapida crescita urbana.

La Grande Moschea di Touba

                            
Il centro più importante di Touba è la Moschea Cheikh Ahmadou Bamba ne aveva deciso la costruzione nel 1926
La localizzazione del sito adatto per la casa di ALLAH per la preghiera fu infatti uno degli impegni che più preoccupavano lo Cheikh prima l’esilio:indicò lui stesso il luogo prima della sua partenza.
Dopo la scomparsa di Cheikh Ahmadou Bamba , nel 1927, Touba cominciò la sua ascesa verso un destino eccezionale. La presenza del mausoleo del venerato Cheikh (costruito all’angolo nord-est dell’edificio, vicino alla sala delle preghiere) e il fatto che la sua famiglia, precedentemente sparsa in diversi villaggi, avesse deciso di stabilirsi a Touba, attirò un numero sempre crescente di pellegrini e alcuni finirono per stabilirvisi.

Le prime pietre utilizzate per la costruzione furono portate a Touba dai taalibé (discepoli) ma fu Cheikh Muhammadou Moustapha Mbacké Ibn Cheikh Ahmadou Bamba, il primo Khalif generale dei Murid, figlio e successore di Ahmadou Bamba a cominciare i lavori.
Secondo i desideri di Cheikh Ahmadou Bamba , i taalibé Murid continuarono a partecipare attivamente ai lavori di costruzione portando pietre e versando al Khalif doni destinati all’erezione della Moschea.
La Moschea fu inaugurata venerdì 7 giugno 1963 da El Hadji Muhammadou Falilou MBacké Ibn Cheikh Ahmadou Bamba. L’inaugurazione del santuario attirò più di 70.000 persone.
La costruzione questo importante monumento religioso musulmano è durata 32 anni, ha richiesto 1.800.000 ore di lavoro, secondo una stima, e 4.800 tonnellate di pietre, di sabbia e d’acciaio.
La Moschea domina con la sua imponenza tutti gli edifici di Touba, è provvista di 4 minareti alti 66 metri agli angoli e uno di 86,80 metri al centro (chiamato Lamp Fall in onore di Cheikh Ibra Fall), e sormontata da 3 grandi cupole. Già a 10 km da Touba, in tutte le direzioni, si scorgono i minareti dell’edificio.

Conformemente allo spirito di pietà e di devozione ad ALLAH che ha guidato Cheikh Ahmadou Bamba nella fondazione di Touba, il Sacro Corano vi è letto, ogni giorno, 28 volte.

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