domenica 14 agosto 2016

La musica non è contro l’Islam e le altre religioni monoteiste: ecco le prove!

La musica non è contro l’Islam e le altre religioni monoteiste: ecco le prove!


La musica non  è contro l’Islam, lo stesso Corano è sceso dal cielo in una forma melodico-musicale è  piuttosto l’uso della medesima che è stato condannato dal Profeta Muhammad* quindi se ci purifica l’anima e ci avvicina a Dio è utile.
La musica è una delle creazioni più pure e più belle che Dio Onnipotente ha impostato con il tono ed il ritmo di ogni suono nell’universo. La musica o cantare, come tutte le creazioni di Dio, che oggi costituiscono una parte importante della nostra vita quotidiana, può essere legittimamente usata o abusata maliziosamente. Sia la musica che il canto sono creati puri e belli come la nostra aria e acqua fresca e possono essere danneggiati o inquinati da malfattori di ogni nazionalità, colore o sesso. La corruzione di alcuni spettacoli di musica o canzoni non fa tutta la musica o canzoni haram (proibita), proprio come l’inquinamento di acqua o di aria fresca da alcune persone non riterrà tutta l’acqua e l’aria haram (proibita).
Dell’antica musica ebraica non ci sono pervenuti né esempi di melodie notate, né opere di teoria musicale; gli unici reperti sono costituiti da pochi strumenti musicali rinvenuti nel corso di scavi archeologici in Palestina, Mesopotamia (Ur) ed Egitto. Va osservato che, rispetto a Babilonia ed Egitto, Israele non conobbe musici e danzatori professionisti: la musica suonata, cantata e danzata era patrimonio di tutti. Conformemente al divieto ebraico di produrre immagini, manca totalmente la documentazione iconografica disponibile, per esempio, attraverso il complesso di pitture vascolari e tombali tipiche di Babilonia e dell’Egitto.
Le testimonianze più importanti, sebbene disorganiche, sono offerte dalla Bibbia, che menziona diverse pratiche di culto connesse alla musica e alla danza e contiene veri e propri canti (Cantica del Mar Rosso, Esodo 15,1 e seguenti; Lamento di Davide, II Samuele 1,19-27; Canto di Debora, Giudici 5 e altri; Salmi).
Gli strumenti e le testimonianze bibliche

Le notizie più ampie concernono gli strumenti musicali. Il primo accenno è in Genesi 4, 21: Yuval è definito “padre di tutti i suonatori di lira (kinnor) e di flauto (‘ugâb)”. I libri successivi ci presentano una classificazione degli strumenti in tre categorie, connesse ad altrettante classi sociali: i corni e le trombe, riservati ai sacerdoti; gli strumenti a corda, lire, arpe e salteri, suonati dai leviti, i funzionari addetti al servizio del Tempio; zufoli e flauti ad ancia, in uso presso il popolo. A questi tre gruppi si aggiungono alcuni idiofoni, come campane (pa’amon) e cimbali di bronzo (zilzal), utilizzati al Tempio, e tamburi (tof), generalmente legati alle danze e a complessi femminili (Esodo 15, 20; Giudici 11, 34). Fra tutti spicca lo shofar, corno di ariete, simbolicamente legato al sacrificio di Isacco, l’unico ancor oggi in uso nelle sinagoghe, poiché dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme (70 d.C.) gli altri strumenti non sono più suonati in segno di lutto. Il suo suono peculiare, fortemente evocativo di forze soprannaturali, fa da sfondo alla rivelazione divina sul Sinai (Esodo 19, 16-19), alla caduta delle mura di Gerico (Giosuè 6, 4-5, 20), alla processione dell’Arca dell’alleanza (II Samuele 6, 15) e alla battaglia di Gedeone (Giudici 7, 16 segg.).
Per quanto riguarda gli altri strumenti a fiato, popolari, si conoscono tre nomi: ugav per il periodo nomade, halil per l’epoca del Re e dei Profeti, abuv per il periodo talmudico. Benché l’ebraico moderno usi i termini halil per indicare il flauto e abuv per l’oboe, una suddivisione degli strumenti antichi in strumenti ad ancia e a imboccatura diretta non è precisabile.
Gli strumenti più frequentemente nominati nella Bibbia sono il kinnor, lira trapezoidale, e il nebel, arpa arcuata, entrambi di origine assira, che divennero i principali strumenti in uso al Tempio di Gerusalemme durante il periodo dei Re, dal 1030 circa a.C. È questa l’epoca d’oro della musica ebraica, sotto Davide (re dal 1004 circa al 966 a.C.) e suo figlio Salomone (966-926 a.C.). Il culto, ormai centralizzato al Tempio di Gerusalemme, era solennizzato da esecuzioni vocali, affidate a grandiosi complessi corali e strumentali. Il Talmud riporta, come strumentazione tipica, un gruppo di 12 strumenti: 9 lire, 2 arpe e un cimbalo. L’organizzazione era rigorosa; l’istruzione dei musicisti avveniva nell’acccademia annessa al Tempio e la tradizione musicale si tramandava all’interno delle famiglie levitiche, assicurando così la continuità.
In I Cronache 25 vengono elencati in dettaglio gli addetti al servizio musicale: 288 musicisti, suddivisi in 24 gruppi di 12 membri ciascuno. È questa l’epoca dei Salmi (in ebraico tehillim, “canti di lode”), 70 dei quali sono attribuiti al re Davide. Negli stessi anni si sviluppò la preghiera individuale, tefillàh, di benedizione e supplica, come complemento al culto ufficiale del Tempio.
Il canto sinagogale
Il declino del Tempio salomonico condusse alla progressiva scomparsa delle orchestre e all’utilizzazione esclusiva della voce umana. Tale processo si affermò irreversibilmente dopo la distruzione del Tempio per opera di Nabucodonosor e il conseguente esilio babilonese (587-538 a.C.), durante il quale l’eliminazione degli strumenti dal culto si identificò spiritualmente con il lutto per la caduta di Gerusalemme.

Privati del Tempio e dei rituali sacrificali, gli Ebrei si concentrarono sulla preghiera e sulla lettura e lo studio della Bibbia, elementi primari del nuovo culto sinagogale, basati sugli insegnamenti di Ezra e Neemia. Le sinagoghe, modesti luoghi di riunione, progredirono ancora durante l’epoca del Secondo Tempio: al momento della distruzione di tale edificio a opera dell’imperatore romano Tito (70 d.C.), nella sola Gerusalemme si contavano circa 400 sinagoghe e l’ordinamento liturgico era ormai consolidato.
L’elemento musicale è inscindibile dalla preghiera ebraica, ma anche dalla lettura e dallo studio dei testi sacri. Esso si è sviluppato in due forme primarie: la salmodia e la cantillazione nella lettura biblica.
La salmodia e la cantillazione
La salmodia è strettamente legata alla struttura poetica e sintattica dei salmi, caratterizzata da due parti (emistichi) parallele per ogni versetto. L’intonazione melodica è organizzata intorno a una nota centrale ripetuta, con brevi fioriture (ornamentazioni) all’inizio, al centro e alla fine del versetto; tale procedimento si adatta facilmente alla lunghezza variabile dei versetti stessi. L’esecuzione era antifonale (canto eseguito all’inizio o alla fine di ciascun salmo) o responsoriale (ritornello corale in risposta al versetto intonato dal celebrante). Tale forma di cantilena venne adottata, oltre che per i Salmi, per altre parti liriche della Bibbia, quali i Proverbi. Passata, con i Salmi stessi, nella liturgia dei primi cristiani, essa costituisce il principale anello di congiunzione con il canto gregoriano e una delle premesse fondamentali della musica occidentale.
La cantillazione (o lectio biblica) è l’altra forma primaria, anche se di datazione più tarda, della musica ebraica. Essa consiste nella lettura intonata del Pentateuco e delle altre parti in prosa della Bibbia. È guidata da appositi accenti (teamim) apposti sopra o sotto il testo, che iniziarono a essere indicati intorno al 500 d.C. e completati nell’895 per opera dei Massoreti, nella fissazione definitiva del testo biblico: insieme ai teamim, vennero anche aggiunti i segni che indicano le vocali. I teamim indicano sia la punteggiatura, sia le formule melodiche e sono quindi indissolubilmente legati alla sintassi e al significato del testo; non indicano né l’altezza, né la durata dei suoni e dopo la diaspora si creò una grande varietà di interpretazioni legate alle tradizioni locali, pur su basi concettuali comuni e inalterate.

Il credente sincero musulmano o teo-filosofo che stia seguendo il Corano o la Bibbia o qualsiasi altro libro divino non troverà in essi alcun divieto di sorta di musica o canto.
Dio è molto specifico e i suoi comandi sono molto chiari per quanto riguarda qualsiasi divieto dato nei suoi libri sacri, Corano compreso. Dio, il Misericordioso, non ha mai vietato la musica o cantare nel Corano. Qualsiasi divieto di musica o canto di cui si parlava tra alcuni musulmani non ha alcun fondamento nel Corano. Tali divieti sono innovazioni apportate da alcuni degli studiosi e dei loro seguaci che danno retta ad ahadith inventati e confermano di aver rifiutato di seguire primariamente i chiari comandi nel Corano  e solo dopo si vanno a vedere gli ahadith e primariamente si guardano i sahih, gli autentici e non i libri artificiali di Hadith e Sunna che lo contraddicono il Corano, andando contro al semplice buon senso e insultando il messaggio del profeta Muhammad*. Questi libri di Hadith e la Sunna sono stati scritti più di 200 anni dopo la morte del profeta Muhammad* ( vedere Hadith e la corruzione di questa grande religione ). Il profeta Muhammad* stesso ha seguito e predicato solo il Corano. Questi studiosi e i loro seguaci, che non sono riusciti ad accettare la legge di Dio nel Corano, hanno cercato diverse scappatoie nell’interpretazione di leader vari, Sahaba (compagni) e tabi’in (seguaci).
Hanno inventato la propria legge e hanno affermato che “La musica e il canto sono haram.
Coloro che sono confusi o ignoranti con il loro Corano scelgono di seguire l’interpretazione di questi idoli umani e delle loro leggi e ignorare le chiare leggi di Dio nel Corano.            Dopo tutto dobbiamo sempre ricordare che il Corano è il libro che Dio chiama completo, perfetto e dettagliato.

L’esporre i falsi insegnamenti di coloro che hanno rifiutato la legge di Dio nel Corano e fatto proprio diritto il vietare la musica e il canto è questo il vero haram.
La comprensione di questo problema è capire l’Islam e ciò che l’Islam rappresenta. Ci sono certe comprensione di base che si devono sapere quando si parla di qualsiasi legge nell’Islam. Parlerò brevemente di queste basi prima, se Dio vuole:
  1. Corano è un libro completo, perfetto e completo e dettagliato, (per quanto interessati a questa religione): 6: 19, 38, 114; 07:52; 17:12; 11: 1; 41: 3; 12: 111, e 16:89. Coloro che rifiutano questa nozione da Dio Onnipotente non dovrebbero andare oltre. Essi non vedono o capiscono niente, come Dio ha promesso nel suo libro.
  2. Il Profeta Muhammad* viveva, governava e predicava seguendo il solo Corano. Vedi 5: 48-50
  3. Dio è l’unica fonte del diritto, 6: 114. Nessuno, tra cui il profeta Muhammad*, può vietare ciò che Dio non ha fatto, 66: 1. Quando il profeta Muhammad* lo ha fatto una sola volta, Dio lo ammonì in pubblico per ricordare ai fedeli che solo Dio può vietare. Vedere 66: 1 e 33:37. Molti di coloro dal cuore malato, citazione versetto 59: 7, danno come prova che il profeta Muhammad* ha permesso o vietato di testa propria. Essi sperano di confondere coloro che non hanno familiarità con il Corano, come questo versetto sta parlando del bottino di guerra e non ha nulla a che fare con qualsiasi legge o divieti.
  4. Oltre a ricordarci ripetutamente che il Corano è dettagliato, Dio ci ha detto che ha dettagliato per noi ciò che è stato proibito per noi, vedi ad esempio 6: 119. Dio non ha bisogno di assistenza ulteriore di qualsiasi Imam, Sahaba o Tabi’in se non sono gli eredi spirituali dell’Ahlul Bayt,as, a confermare le leggi di Dio, il quale non si aspettava o voleva che il profeta Muhammad* facesse le sue proprie leggi. Il profeta Muhammad* non ha portato alcuna legge diversa dal Corano, ma i costruttori dei libri di Hadith e della Sunna l’hanno fatto.
  5. Dio non dimentica, 19:64. Egli non ha dimenticato di vietare musica o cantare e aspettò che qualcun altro lo facesse al suo posto. Il divieto di musica e di canto non può essere trovato nel Corano perché Dio non li vieta.
  6. Coloro che credono in Dio e nel suo libro credono che il Corano sia un libro completo per quanto riguarda l’Islam ed è interessato così per quanto riguarda tutto il divieto. L’elenco dei divieti del Corano non include la musica o cantare. Quando necessario, i divieti sono dati in avanti chiaro e diretto in modo tale da non lasciare dubbi nella mente dei credenti, vedere 39:28.
  7. Alcune persone non vogliono credere che Dio nel Corano, quando dice loro che Egli non manca di parole, avrebbe potuto usare entrambe le parole, musica e/o canto o parole che si riferiscono direttamente e chiaramente a loro, se l’avesse voluto. Egli ha scelto, e visto 31:27 e 18: 109. I veri credenti sanno che l’assenza di queste parole dal Corano è perché Dio non li ha proibito e non perché Dio non li usa, li dimentica, li conosce o sa come.
  8. Il Corano ci insegna che Dio è estremamente scontento di quelli che vietano tutto ciò che non è stato espressamente proibito nel Corano, vedere 16: 112-116.
  9. Il rispetto dei divieti non specificamente menzionati nel Corano (ad esempio, il divieto di musica e canto) equivale all’idolatria (6: 142-152). Tali divieti rappresentano qualche altro dio) oltre a Dio.
  10. Dio ha condannato i divieti innovanti in 7:32
    Di ‘: “Chi ha vietato le cose belle che Dio ha creato per le sue creature, e le buone disposizioni?”  Di ‘: “Tali disposizioni sono da gustare in questa vita da coloro che credono. Inoltre, le buone disposizioni saranno esclusivamente loro nel Giorno della Resurrezione.” Spieghiamo in tal modo le rivelazioni per le persone che conoscono.
  11. Dio ha condannato qualsiasi altro hadith oltre al Corano per le leggi religiose, e ha chiamato il suo libro, il Corano, il miglior Hadith. Dio ha invitato i fedeli a seguire solo i suoi Hadith, il Corano, e così ha fatto il profeta Muhammad*. Vedi 7: 185, 10:36 10:36, 31: 6, 39:23, 45: 6, 52:34, 68:44, 77:50, 39:29 …, etc.                                              
Ora, e prima di rispondere a coloro che sostengono che la musica e il canto sono haram nell’Islam, cerchiamo di riflettere per qualche secondo presso il nostro universo e il modo in cui Dio ha creato questo mondo.
Mentre si potrebbe ricordare che Galileo ha detto una volta, “La matematica è l’alfabeto in cui Dio ha scritto l’universo.”, può essere abbastanza giusto dire che la musica è stata la voce di quell’universo.

Qualsiasi acuto osservatore dell’universo si renderà conto che l’intero universo è stato creato con la musica in ogni angolo di esso. Il nostro parlare, piangere, ridere, cantare, urlare o urla non sono altro che musica. I nostri battiti cardiaci, rumori intestinali, respiro suoni, il suono del nostro flusso di sangue o anche le nostre onde cerebrali non sono altro che musica. Gli uccelli, gli animali, gli alberi, gli oceani, il vento e le nuvole sono tutti creati con la propria musica. La musica è in ogni angolo del nostro universo. Con la musica in ogni cosa intorno a noi, è ingenuo pensare che l’Unico Dio che ha creato tutta questa musica l’ha proibita. Coloro che sostengono che la musica e il canto siano haram, si sostituiscono a Dio e vietano ciò che Dio non ha mai fatto.
L’essere umano è stato creato e gli è stato dato uno dei doni più preziosi, una casella vocale, che è in realtà un carillon. Questa casella vocale, o la laringe è uno strumento importante che ci permette di comunicare tra loro e con le altre creature che ci circondano. Il nostro arrivo e partenza da questo mondo sono celebrate con quella musica speciale, il grido del neonato o il grido per la partenza finale. L’arrivo del neonato a questa vita è annunciato dal suo grido, la migliore musica all’orecchio della madre. Per i primi mesi di vita dell’essere umano, l’unica via di comunicazione è attraverso la musica che il suo/la sua casella vocale rende fino a quando lui/lei imparano la musica più sofisticata che si chiama il discorso della lingua. Non è sorprendente scoprire che l’ascolto di una lingua straniera è come ascoltare la musica con toni diversi? Coloro che vietano la musica non capiscono il loro Islam  oppure i doni di base nella vita che Dio ha dato loro.
Un rapido sguardo alla vita attorno a quelli che condannano la musica e vietare ciò che Dio non ha fatto, esporrà solo la loro ipocrisia. La vita intorno a queste persone è piena di musica, una musica che non capiscono o apprezzano, la musica che Dio ha messo nella loro vita per dimostrare a noi quanto sia sbagliata.
Esempi di tale musica intorno a loro sono, il campanello della porta, il clacson, la sveglia, il telefono, allarme antincendio, il fischio di una teiera, il computer, la radio, la TV, i giocattoli per bambini, gli uccelli esotici, la tosaerba …, ecc Tutti questi sono solo alcuni degli strumenti musicali che producono nella nostra vita. Coloro che hanno perso il vero Islam, hanno perso ciò che la vita significa in realtà, vietano quello che Dio non ha fatto nel suo libro completo, il Corano e nemmeno nella Bibbia.



  • (Il parere espresso qui è di Rashad Khalifa e dai submitters, su questo tema: la musica, noi  teo-filosofi siamo d’accordo anche se il top è la musica sacra, sia essa ebraica, islamica o sikh e le lingue delle rivelazioni meglio se cantate e non accompagnate da strumenti musicali, (eccetto tamburi, flauti e armonium come da foto) Soul of the Esraj   così come generi nati per infrangere le regole “esempio il rap” non potrà mai essere sdoganato per musica divina, è pari a chi va ad abitare in un cimitero anche se ripulito e benedetto non potrà mai essere purificato totalmente quindi meglio evitarlo)

E’ chiaro però che se la musica contiene messaggi subliminali vedi http://www.centrosangiorgio.com/subliminale/articoli/pagine_articoli/subliminale_nella_musica.htm oppure se si ascoltano canzoni con temi ingiuriosi a Dio, ai suoi profeti,as, ai libri sacri ecc. o con melodie che trasmettono energie negative il risultato non potrà che essere negativo, solo in quel caso allora la musica sarà da vietare.
Gli oppositori della musica utilizzano questo versetto coranico 17: 64. “Seduci con la tua voce quelli che potrai, riunisci contro di loro i tuoi cavalieri e i tuoi fanti, sii loro socio nelle ricchezze e nella progenie, blandiscili con promesse”. Le promesse di Satana non sono altro che inganni.” come a dire che ogni musica è satanica e serve a sedurre i credenti, è ovvio che se, sentendo la musica, esclusi certi testi che allontano Dio dai pensieri e distraggono ad esempio dal pregare alle ore previste si farà un peccato ma non per la musica in sè in quanto per la distrazione della medesima quindi non è la musica ad essere o diventare haram. Ricordate che la musica è come l’aria e l’acqua, non è haram per sé, ma il modo in cui viene utilizzata in alcune circostanze controllerà il suo stato. Certi studiosi nei loro tafsir successivi come Al-Qurtubi, Al-Tabari, Ibn Abbas, al-Hasan, Mujahid, Ad-Dahhak, Ibn Jareer ecc. la vietarono per l’accoppiamento della medesima a comportamenti illegali non per l’essenza in sè.
La sura Luqman dice:”E ci sono fra gli uomini coloro che acquistano chiacchiere al fine di trarre in inganno gli altri dal sentiero di Allah, senza conoscenza, e quelli che gettano il ridicolo su di esso. Per questi ci sarà un castigo umiliante. (31: 6) “
Nessun libro divino vieta il canto o la musica in sè ed il profeta* ha detto,” Ci saranno (in un momento futuro) persone della mia Ummah (comunità dei musulmani) che si adopererà per rendere lecite: la fornicazione, l’uso della seta per gli uomini, il vino da bere, e l’uso dei ma’azif (gli strumenti musicali). Alcune persone potranno stare al fianco di una montagna, e quando il loro pastore arriverà di sera per chiedere loro per i suoi bisogni, diranno, ‘tornate domani.’ Poi Allah li distruggerà durante la notte, provocando la montagna a cadere su di loro, mentre gli altri diventeranno scimmie e maiali. Essi rimarranno in tale stato fino al Giorno della Resurrezione. (Riferito da Imam Al-Bukhari in Fat-Hul Baari, sahih autentico)
  Dio ci insegna nel Corano che il Profeta Muhammad* non conosceva il futuro. Questo espone subito la falsità di questo hadith ed altri simili ed espone l’ipocrisia di coloro che sostengono di essere musulmani, ma si rifiutano di credere a Dio nel Corano. Dio disse loro che Muhammad *non conosceva il futuro.
[7: 188] Di ‘: “Di’: “Non dispongo, da parte mia, né di ciò che mi giova, né di ciò che mi nuoce, eccetto ciò che Allah vuole. Se conoscessi il futuro possederei beni in abbondanza e nessun male mi toccherebbe. Non sono altro che un nunzio e un ammonitore per le genti che credono
[46: 9] Di’: “Non costituisco un’innovazione rispetto agli inviati né conosco quel che avverrà a me e a voi. Non faccio che seguire quello che mi è stato rivelato. Non sono che un ammonitore esplicito”..”
  Negli ultimi 1400 anni ci sono stati milioni di persone che ascoltano la musica e le canzoni sulle montagne senza cadere da esse per questo o per essere trasformati in scimmie e maiali. Credo che dovremmo piuttosto temere che tutti questi milioni di persone che usano i loro computer ora si trasformerà in maiali e scimmie perché i loro computer hanno accesso a tutti i tipi di musica. Che continuino pure a fabbricare cosiddetti libri inventati di Hadith e Sunna…
Come ho detto prima, Dio ha creato la musica nel nostro universo come l’aria e l’acqua e molte altre disposizioni. Non possiamo vietare l’acqua, perché qualcuno lava i suoi vestiti sporchi in essa e non possiamo vietare l’aria, perché qualcuno fuma intorno a noi. La musica è pura come l’acqua fresca e l’aria fresca. Spetta a noi di usarla in modo corretto o abusarne. La musica è una delle grandi disposizioni di Dio per la quale dovremmo esserne grati. Dovremmo usarla e goderne come ci godiamo tutte le altre disposizioni. Se si indulge a mangiare il nostro cibo preferito o bere il succo di frutta preferito, fino al punto che non si ha il tempo di fare tutti gli altri doveri verso Dio, allora si commette un peccato, anche se dovesse essere guardare una partita in tv o allo stadio o persino lavorare Tutto può diventare haram o halal, dipende sempre dalle nostre intenzioni.
Se qualcuno canta una canzone incoraggiante la corruzione o comportamenti scorretti, ascoltare quella canzone intenzionalmente può essere un peccato, ma questo non rende tutto il canto haram (proibito) E ‘vero che molti dei testi delle canzoni che sentiamo in questi giorni sono inquietanti, ma questo non è colpa della  musica o dei cantanti, piuttosto di chi sceglie messaggi sbagliati da cantare e dovrebbero essere evitate.

Non  fermeremo i nostri figli dalla lettura di libri, giornali, riviste o perché qualcuno ha prodotto un libro pornografico, un giornale o una rivista, diremo loro e metteremo in guardia su questi libri o riviste cattive. Non riusciremo mai a fermare i nostri bambini di guardare la TV o i video, perché alcune persone producono cattivi film, programmi o video. Se lo facessimo vieteremmo anche le moltitudini di programmi scientifici, documentari, film e video che insegnano loro ad apprezzare Dio e la sua creazione. Noi invece insegneremo loro a scegliere i programmi giusti. La stessa cosa vale per la musica, ci sono generi e stili meglio di altri che non incoraggiano a fare peccati o a danneggiare il cervello ma non potremmo mai vietare le cose belle che Dio ha creato per le sue creature, anche indirettamente. Corano 7:32

Coloro che veramente apprezzano la musica e le belle voci che Dio ha creato, sono più capaci di apprezzare le creazioni di Dio e sono più vicini a Dio di quelli che vietano quello che Dio ometteva e vedeva il male in ogni bella creazione di Dio.
Il Messaggero dice: “Signore, il mio popolo ha in avversione questo Corano!”. 25:30.

E ‘giunto il momento di svegliarsi e seguire Dio coi suoi comandamenti, coi suoi libri sacri, la Bibbia ed il Corano, invece di seguire le leggi fatte dall’uomo rendendo lecito l’illecito ed il suo opposto ?? !!

Articoli correlati:

La musica sacra nell’ebraismo: la lettura della Torah

Nessun commento:

Posta un commento