Idrīs ibn ʿAbd Allāh il fatimide fondatore del Marocco e gli alawidi
Rovine di Volubilis. Sullo sfondo la macchia bianca del villaggio di Moulay Idriss Zerhoun, dove è sepolto Idrīs I
Storia
Idrīs I fondò nel Maghreb al-Aqsa (attuale Marocco) il primo Stato islamico totalmente indipendente dal Califfato, dopo al-Andalus. È anche il fondatore della città di Fès (789), destinata a diventare la capitale sotto il regno del figlio e successore Idrīs II. Dopo essersi fatto riconoscere come imam dalla tribù degli Awraba, lanciò diverse campagne militari a nord, a sud e ad est del suo Stato, riuscendo così ad unificare per la prima volta sotto il suo comando la maggior parte delle tribù berbere dell’attuale Marocco, ampliando così i confini del suo regno. Particolarmente significativa la conquista di Tlemcen (nell’odierna Algeria), avvenuta nel 789.Rāshid
Rāshid (in arabo: راشد, Rāšid ) era uno schiavo affrancato da Idrīs. Lo aveva protetto e accompagnato durante il suo esilio da Baghdad fino al Maghreb estremo. Esercitò una sorta di reggenza insieme a Abū Khalīl al-ʿAbdī. Alla morte di Idrīs I, la sposa di quest’ultimo, Kenza, era incinta. Due mesi più tardi mise al mondo un bambino cui fu imposto, come d’uso, il nome del padre morto prima della sua nascita (791). Egli crebbe sotto la supervisione di Rashid, di sua madre e dei Berberi ⵉⵎⴰⵣⵉⵖⴻⵏ che vedevano in lui il portatore della baraka del Profeta. Ibn Khaldun riferisce che gli Abbasidi fecero circolare la voce che in realtà Idrīs fosse figlio di Rāshid, allo scopo di screditarlo.Gli Idrisidi (in arabo: الأدارسة , al-Adārisa; in berbero: ⵉⴷⵔⵉⵙⵉⵢⵏ, Idrisiyen) furono la prima dinastia araba del Maghreb al-Aqsa (attuale Marocco), governando dal 788 al 985.[1] La dinastia deriva il suo nome dal suo primo sultano, Idris I.
Il fondatore della dinastia fu lo sciita zaydita Idrīs b. ʿAbd Allāh (788-791) che fece risalire le sue origini ad Ali ibn Abi Talib e sua moglie Fatima, figlia del profeta Maometto. Venne perseguitato dagli Abbasidi e, dopo il massacro di Fakhkh, fuggì nel Maghreb nel 786, dove fu accolto dai Berberi. Fino alla sommossa di Maysara al-Matghari contro la dominazione araba (739-742), l’autorità del califfato in Maghreb fu compromessa; il nuovo regno di Idris I rappresentò il primo Stato islamico autonomo del Marocco.
Il regno fu anche esteso attraverso campagne nella catena montuosa dell’Atlante e contro Tlemcen, con il risultato che lo stato idriside divenne il potere più significativo del Marocco, davanti ai principati dei Banu Barghawata, dei Salihidi, della tribù dei Miknasa e dei Maghrawa.
Sotto Muhammad
(828-836) il regno venne diviso fra i sette fratelli, che formarono
diversi staterelli nel nord del Marocco. Ciò portò a intensi scontri e
all’indebolimento della dinastia idriside. Anche quando il regno si
riunificò sotto Yahya IV (904-917), perse ancora importanza per i conflitti interni e gli attacchi della dinastia dei Fatimidi aiutati dai loro alleati locali della tribù Miknasa.
Dopo le sconfitte da parte dei Fatimidi, nel 917-920 gli Idrisidi furono cacciati da Fez e il controllo del territorio passò in mano ai Miknasa. al-Ḥasan al-Ḥajām
riuscì a strappare il controllo di Fez per un paio di anni, ma fu
l’ultimo della sua dinastia a detenere il potere in questo territorio.
Solo con il supporto del Califfato di Cordova, la dinastia poté successivamente trionfare contro i Fatimidi e i loro alleati. Dopo il 926, gli Idrisidi abbandonarono Fez e si ritirarono nelle valli della montagne del Rif, dove possedevano la roccaforte di Hajar al-Nasar. Per certi versi, furono anche protetti dalla riluttanza degli anziani tribù di cacciare gli shurafa, discendenti della famiglia del profeta Muhammad*.
L’ultimo idriside fece l’errore di ritirare la fedeltà ai Fatimidi.
Fu fatto deporre e giustiziare nel 985 dal califfo di Cordova.
In Marocco, la dinastia fu seguita dal principato dei Maghrawa.
Dinastia alawide
La dinastia alawide (in arabo: سلالة العلويين الفيلاليين, Sulālat al-ʿAlawiyyīn al-Fīlālīyn) è una dinastia che regna in Marocco dalla morte dell’ultimo sovrano sa’adiano nel 1659. Originari di Tafilalet, i suoi membri reclamano un’ascendenza che risale fino a Maometto. La transizione fra Sa’diani e Alawidi sembra aver preso le mosse da Sharif ibn Ali, che divenne Sultano di Tafilalet nel 1631. Suo figlio, Mulay al-Rashid, fu posto alla testa del Sultanato del Marocco ed espresse il suo potere dal 1666 al 1672, segnando in tal modo l’avvio della dinastia alawide del Marocco, che è ancor oggi alla testa del Regno.Gli Alawidi sono chiamati anche Yalawi, Lalawi o ancora Alawi
Storia
Muḥammad ibn ʿAbd Allāh, detto “al-Nafs al-Zakiyya” (Anima Pura), che il padre avrebbe voluto come futuro Califfo una volta abbattuta la dinastia omayyade, morì in seguito alla sconfitta patita a Medina dal Califfo abbaside al-Manṣūr.
Gli sharif alawidi, o hasanidi, si dicono originari di Yanbuʿ, nelle regioni tra Siria e Hijaz della penisola Arabica. Invitato da pellegrini berberi di Tafilalet nel XIII secolo, Ḥasan al-Dākhil (l’Immigrato), che si proclamava 21º discendente di Maometto e 17º discendente di Muhammad al-Nafs al-Zakiyya, si insediò nel 1266 a Sijilmassa. Il suo quinto discendente, Sharif ibn Ali, fu il padre del primo Sultano (Mulay Rashīd ben Sharīf) della dinastia alawide.
Il regno di Muhammad III (1757-1790) vede l’avvio di scambi commerciali meno episodici con l’Europa. Nel XIX secolo, l’economia entra in crisi e il disordine regna. Il Sultano Mulay ‘Abd al-Rahman, che aveva delle mire sull’ovest algerino, corre in soccorso dell’Emiro Abd el-Kader che lottava contro i francesi impegnati all’epoca nella conquista dell’Algeria, realizzata nel 1830. Il Sultano perde nel 1844 la battaglia di Isly mentre gli spagnoli s’impadroniscono di Tetouan nel 1860. Ḥasan I (1873-1894) riesce tuttavia a mantenere l’indipendenza politica del Paese, ma l’indebolimento del potere centrale, il dissidio con numerose tribù e gli effetti della crisi finanziaria obbligano lo Stato marocchino a contrarre prestiti sempre più onerosi; quello del 1904 comporta l’installazione nei porti marocchini di Ispettori francesi.
Elenco dei monarchi alawidi
Dinastia alawide a Tafilalet
Sultani del Marocco (1666-1957)
- 1631–1635: Sharif ibn Ali
- 1635–1664: Muhammad (si proclama re nel 1640)
- 1664–1672: Rashid (sultano nel 1666)
- 1672–1727: Moulay Ismāʿīl b. Sharīf
- 1727–1728: Ahmad (I regno)
- 1728–1729: Ahmad (II regno)
- 1729–1735: ʿAbd Allāh (I regno)
- 1735–1736: Ali
- 1736–1736: ʿAbd Allāh (II regno)
- 1736–1738: Muḥammad
- 1738–1740: Mulay al-Mustadi’
- 1740–1745: Abd Allah (III regno)
- 1745–1745: Zayn al-ʿĀbidīn
- 1745–1757: ʿAbd Allāh (IV regno)
- 1757–1790: Muḥammad III
- 1790–1792: Mulay al-Yazid ibn Muhammad
- 1792–1822: Mulay Sulayman
- 1822–1859: Mulay ‘Abd al-Rahman
- 1859–1873 : Muḥammad IV
- 1873–1894 : Ḥasan I
- 1894–1908 : ʿAbd al-ʿAzīz
- 1908–1912 : ʿAbd al-Ḥāfiẓ
- 1912–1927 : Yūsuf ben al-Ḥasan
- 1927–1953 : Muḥammad ben Yūsuf (futuro re Muḥammad V)
- 1953–1955 : Muḥammad ben Arafa (imposto dalle autorità francesi dopo l’esilio comminato a Muḥammad V: non è peraltro riconosciuto come sovrano legittimo dai marocchini).
- 1955–1957 : Muḥammad ben Yūsuf(Muhammed V)
Re del Marocco
- 1957–1961 : Muḥammad V
- 1961–1999 : Ḥasan II
- 1999 : Muḥammad VI
Voci correlate
Collegamenti esterni
- (FR) « La vraie histoire des alaouites », TelQuel, n°408, 2010, telquel-online.com.
- (EN) Généalogie très détaillée (avec des erreurs) sur le site The Royal Ark, royalark.net.
- (EN) Genealogical gleanings, genealogical-gleanings.com.
- (EN) Freepages.genealogy.rootsweb.ancestry.com.
- (EN) worldstatesmen.org.
- (EN) Historyfiles.co.uk.
- (EN) My.raex.com.
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