La ragione del Sabato
ERRORE: Il Sabato è festivo perché Dio riposò nel settimo giorno, dopo avere creato l’Universo (Esodo 20:11) Vs. Il Sabato è festivo perché Dio, in quel giorno, liberò gli Israeliti dalla schiavitù dell’Egitto (Deuteronomio, 5:15).
“Ricordati che sei stato schiavo nel paese d’Egitto e che l’Eterno, il tuo Dio, ti ha fatto uscire di là con mano potente e con braccio steso; perciò l’Eterno, il tuo Dio, ti ordina di osservare il giorno di Sabato”.
SPIEGAZIONE: I due passaggi sono complementari; ci possono essere più ragioni per obbedire ad una particolare legge.
CONFUTAZIONE:
Primo. Sarebbe sufficiente, per gli uomini, fare del Sabato un giorno
festivo in segno di gratitudine verso Dio per avere creato l’Universo.
Non sarebbe da Dio cercare continuamente di indurre gli uomini a
rispettare il Sabato per averli fatti fuggire, in quel giorno,
dall’Egitto.
Secondo, (Deuteronomio, 5:15) parla di una singola ragione, non di più motivazioni:
“Ricordati
che sei stato schiavo nel paese d’Egitto e che l’Eterno, il tuo Dio, ti
ha fatto uscire di là con mano potente e con braccio steso; perciò
l’Eterno, il tuo Dio, ti ordina di osservare il giorno di Sabato”
(Deuteronomio, 5:15).
Dio non dice: “Questa è una delle ragioni per le quali Io vi ordino di osservare il Sabato”.
Terzo, non c’è prova che Adamo ed Eva, insieme a tutti i profeti che precedettero Mosé, abbiano mai festeggiato o osservato il Sabato, il che indica che con (Deuteronomio, 5:15) tale disposizione diviene Legge.
CORREZIONE: Il Santo Corano corregge più false credenze in questa spiegazione. (Corano, 50:38) chiarisce che:
L’Universo
non fu creato in sei giorni, ma piuttosto in 6 periodi, cosicché il
giorno,nel suo insieme, non ha un significato cronologico; Dio non si
stanca mai, perciò mai riposa, e di conseguenza non dobbiamo riposare in
quel giorno;
Il Sabato è un momento per il ricordo, non per il riposo, e questo rimuove la costrizione a non lavorare per tutto quel giorno.
Si lavora di Sabato?
Errore:
È proibito lavorare nel giorno di Sabato (Esodo, 31:15) Vs. Il Profeta
Gesù lavorò di Sabato (Giovanni, 5:16; Matteo 12:1-3, 5).
Spiegazione: Gesù secondo la comprensione cattolica cristiana era Dio, perciò a lui era permesso infrangere il Sabato.
Confutazione: Se Gesù era il Dio della Bibbia, perché avrebbe infranto una legge sul riposo che Egli stesso aveva emanato?
Correzione: Il Santo Corano, in quanto completamento della Bibbia, spiega che Gesù enfatizzò il fatto che il Sabato fosse il giorno dedicato al ricordo, non al lavoro.
Gesù
dichiarò che Dio non si ferma mai dall’operare, nemmeno nel giorno di
Sabato, fatto positivamente confermato da (Corano, 2:225).
"Allah non vi punirà per la leggerezza nei vostri giuramenti, vi punirà
per ciò che i vostri cuori avranno espresso. Allah è perdonatore
paziente."
Non lavorare il
Sabato fu un giudizio emesso sugli Israeliti ribelli che consideravano
la nuova legge una maledizione, perché Dio non riposa mai. La restrizione economica posta sugli Israeliti fu una punizione, così come la percepisce la Bibbia:
“Ascoltate questo, voi che calpestate il povero e sterminate gli umili del paese, voi che dite: «Quando
sarà passato il novilunio e si potrà vendere il grano? E il sabato,
perché si possa smerciare il frumento, diminuendo le misure e aumentando
il siclo e usando bilance false, per comprare con denaro gli indigenti e
il povero per un paio di sandali? Venderemo anche lo scarto del grano»” (Amos, 8:4-6).
“C’erano
anche alcuni di Tiro stabiliti a Gerusalemme che importavano pesce e
ogni sorta di merci e le vendevano ai figli di Giuda in giorno di sabato
e in Gerusalemme” (Neemia, 13:16).
Il
Sabato che fu imposto agli Ebrei ribelli, che avevano ancora Mosé con
loro, divenne una restrizione intollerabile delle Benedizioni di Dio
agli Israeliti; poi, iniziando da Gesù come retto messaggero di Dio e
giungendo alla reiterazione del messaggio di Dio stesso contenuta nel
Santo Corano, gli obbedienti furono perdonati.
I peccatori del Sabato alla Sura al-Baqarah Versetti 65-66
71. Avete invero saputo {il destino} di quelli di voi che trasgredirono di sabato, ai quali dicemmo: “Siate scimmie reiette!”
72. Ne facemmo {di quella punizione} una lezione per i presenti e per i posteri, e un insegnamento per i timorati {di Allah}.
I santi imam Baqir e Sadiq (pace su di loro), commentando il secondo dei due versetti in esame, dissero: “L’espressione ‘i presenti’ indica la generazione di quell’epoca, e ‘i posteri’ indica i musulmani.
In altre parole, quella non era una lezione solo per i figli d’Israele, ma è una {valida} lezione per tutti gli esseri umani {di tutte le epoche}”
Perciò,
il Santo Corano spiega che il Sabato è un giorno dedicato al ricordo,
piuttosto che al riposo. La misericordiosa rimozione della restrizione,
ad opera della bontà di Dio, viene specificata nel verso seguente:
“O
credenti, quando viene fatto l’annuncio per l’orazione del Venerdì,
accorrete al ricordo di Allah e lasciate ogni traffico. Ciò è meglio per
voi, se lo sapeste. Quando poi l’orazione è conclusa, spargetevi sulla
terra in cerca della grazia di Allah , e molto ricordate Allah, affinché
possiate avere successo” (Corano, 62:910).
La
maledizione della limitazione finanziaria viene rimossa, in segno di
perdono, nel Corano, mentre la sostanza ed il contenuto del Sabato
restano. Detto questo per chi pensa di essere nel giusto ad osservarlo
nessun problema, è altrettanto giusto pensare che si possa onorarlo
tramite il ricordo di esso, altrettanto importante quanto l'astenersi
fisicamente dal fare lavori secondo le prescrizioni della Torah, è
nell'accettazione di entrambi i pensieri che si vede la vera continuita'
tra le religioni.
In ambito ismailita o alawita, shabbat è simile al termine šabah che significa “essenza di Dio”.
Gli ašbah furono i primi ad essere creati, insieme alle ombre di luce
divina ed agli spiriti ecco perchè è comunque importante ricordarsi di
esso.
Cfr. al-Mufaÿÿal b. ‘Umar al-ßu‘f†, Al-Haft
al-šar†f min faÿ…’il mawl…n… ßa‘far al-Ţ…diq [Il nobile sette tra le
virtù del nostro signore ßa‘far al-Ţ…diq], D…r al-Andalus, Bayr™t 1977,
p. 21.
Dice Mumtaz Ali Tajddin nell'Enciclopedia dell'ismailismo:
L'istituzione dell'Imamato è una pietra angolare ed ha posizione di primaria importanza nella Tariqah Ismailita, e secondo la loro teoria, i sette periodi millenari (adwar'i Azam) fanno parte di un grande ciclo di 360.000 anni. Alla sua estremità, durante l'ultimo periodo di 7000 anni, ci sono stati sei natiq (profeti enuncianti o legislatori), vale a dire. Adamo,as, Noè,as, Abramo,as, Mosè,as, Gesù,as, e Muhammad,* l'ultimo Profeta. Sono i sette legislatori. Ogni grande periodo è iniziato con l'introduzione di una nuova religione. Questa religione, ha esercitato una grande influenza sul genere umano, in via preliminare, ma ha perso la sua forza originaria, con il passare del tempo infine ognuna è stata sostituita da un nuovo sistema per conservare la sua originalità e renderla dopo energica. Ogni Natiq stabilisce la Sharia per il suo periodo, e nomina un Asas (base, fondazione o esecutore).Gli Asas pongono le basi della conoscenza nascosta (ilm al-Batin), che è chiamato anche Wasi, organizzando la diffusione della conoscenza nascosta solo tra i propri fedeli. Gli Asas sono seguiti da una catena di Imam, che stimolano la missione sulla base degli insegnamenti nascosti. Il periodo (dawr) di un Natiq comprende quei sei ed il settimo diventa un altro Natiq, che o proclama mettendo da parte quello precedente, o annullando un'altra Shariah (tatil al-Shariah) con la sua manifestazione, e gli dà una nuova interpretazione sul terreno segreti di nascosti (asrar'i Batin). Il Profeta Muhammad * è stato preceduto da cinque natiqs, ogni Natiq aveva cancellato la Shariah del suo predecessore, con questo ciclo, il Profeta* si pone come il sesto Natiq che ha nominato il suo genero Ali come suo Wasi e a seguirlo sei Imam, portando il periodo del Profeta * (dawr) al termine. Il settimo Imam, Muhammad bin Ismail,as, è stato il settimo Natiq nella nuova eptade. Muhammad Bakir Majlisi cita un Hadith nel suo Bihar al-Anwar (13: 156), che, "Il prossimo (Natiq) Imam atteso sarebbe" il figlio di sei "(ibn Sitta), significa che il prossimo Natiq sarebbe preceduto da sei Imam ". Dal momento che non vi era alcuna Shariah dopo il Profeta*, l'Imam Muhammad bin Ismail,as, non avrebbe annunciato una nuova legge religiosa bensì avrebbe rivelato le verità esoteriche nascoste dietro tutti i messaggi precedenti. Egli ha abrogato le parti adulterate della Shariah spiegando il significato nascosto della vera Shariah rivelandone il suo scopo. La Shariah islamica aveva perso gran parte della sua purezza incontaminata, e molte pratiche malsane si erano insinuate nella religione, quindi, il Tawil è stato applicato per proteggerne la sua forza dinamica.
L'abrogazione della Shariah, dunque, ad ogni settimo Natiq racchiude solo il significato non solo la legge, non i suoi aspetti esoterici o pratici e rituali. Il Profeta * era ar-Rasulu'n-Natiq, mentre l'Imam Muhammad bin Ismail,as, era al-Imamu'n-Natiq. Il primo è stato il Natiq nella capacità della profezia, e il secondo è stato il Natiq nel ruolo dell'Imamato. Così, l'Imam Muhammad bin Ismail,as, non aveva mai ripudiato o sospeso la Shariah per i suoi seguaci. Arif Tamir scrive ne al-Qaramita (pp. 86-87) che "L'Imamato di Muhammad bin Ismail è stato l'inizio di una nuova era nella storia del movimento ismailita. Andiamo ancora più avanti per dire che è venuto con qualche nuovo insegnamento, mettendo da parte alcuni insegnamenti esoterici, che l'hanno preceduto. E'stato infatti il primo imam ad aver fatto sparire il problema della manifestazione e a dare apertamente i significati esoterici del Tawil, e per diffondere la sua missione, s'e' fidato del suo Hujjat e del grande da 'i, Maymun al-Qaddah. "
Idris Imaduddin (m. 872/1468) scrive nel Zahru'l-Ma'ani che, "Muhammad bin Ismail è stato nominato il settimo Natiq, perché lui è salito a predicare per ordine di Dio, che incorpora in sé tutte le virtù che devono essere incoronate in lui. egli non è né il Rivelatore della religione finale, né l'Apostolo di Dio, ma è in una classe da solo, di un rango unico. "
Così come troviamo la frase "Signore del sabato" in Matteo 12: 8, Marco 2:28, e Luca 6: 5 dove in tutti e tre i casi Gesù,as, si riferisce a se stesso come il Signore del sabato o, come lo chiama Marco, "Il Figlio dell'uomo è signore anche del sabato", nell'ismailismo (specie in quello di Alamut), troviamo che il Resurrettore è il maestro del sabato come anticipato da Muhammad * il sigilo dei cicli delle religioni legalitarie, lui è quello che apre il ciclo della resurrezzione e che di lui così parlò: "Dopo di me verrà il Resurrettore- alla sua menzione il saluto- e la mia religione si perfezionerà nella sua resurrezione".
Tutte
le religioni legalitarie hanno ottenuto la perfezione nella legge
religiosa di Muhammad* e nella religione esoterica che gli corrisponde.
I
maestri dell'esegesi spirituale hanno dichiarato che i sei giorni dei
quali il Corano parla come quelli in cui sono stati creati i cieli e la
terra simboleggiano i cicli dei sei profeti,as, come abbiamo visto pero'
essendo ogni giorno di Dio 1000 anni nel nostro computo, il cielo
simboleggia i comandi della religione essoterica e la terra i comandi
della religione esoterica e spirituale. Adamo,as, è stato il depositario
della lettera e Noè,as, il depositario del senso nascosto, Abramo,as,
il ricettore della lettera e del senso nascosto, Mosè,as, il depositario
singolare dell'esegesi spirituale e Muhammad * il ricevente
dell'esegesi spirituale e di ambedue. Poichè il ciclo di Muhammad * fu
l'origine del ciclo della Resurrezione e la Resurrezione fu propriamente
l'opera dell'Imam- alla sua memoria il saluto- che altri non e' se non
il Resurrettore, anche se i profeti, dall'epoca di Adamo,as, a quella di
Muhammad* , segretamente o in piena luce, hanno annunciato all'Imam
corrispondente la buona novella.
(22:47. Ti
chiedono di affrettare il castigo. Giammai Allah mancherà alla Sua
promessa. Invero un solo giorno presso il tuo Signore, vale come mille
anni di quelli che contate.)
Se la terra fosse vuota senza l'Imam per meno di un'ora, essa perirebbe con tutti i suoi abitanti. Quindi stiamo
vivendo nell'ultimo periodo prima della fine del mondo, nel calendario
ebraico intorno all'anno 6000, oggi siamo nel 5776, ne parleremo piu'
approfonditamente in uno dei prossimi topici.Vedere anche:
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