domenica 14 agosto 2016

NON C’E’ FEDE SENZA INTELLETTO

NON C’E’ FEDE SENZA INTELLETTO

A prescindere dalla religione di ognuno di noi, esaminando bene le scritture come è più volte raccomandato in questo blog non possiamo che arrivare a capire che il nostro primo  diretto compito, per noi tutti, è quello di usare il nostro intelletto per confermare la nostra fede. Non possiamo dire realmente di avere fede in questa o quella religione se non ci sforziamo di apprendere i comandi divini riflettendo su di essi.
I dogmi presi così come ci vengono imposti portano solo ad incomprensioni, le incomprensioni portano a capire le cose nel modo diverso da quello che Dio vuole da noi e le incomprensioni portano all’odio ed alla rivalità tra i credenti, questo è l’esatto opposto del modo in cui noi dovremmo agire.
Per gli antichi Ebrei della Bibbia, la sede dell’Intelletto non è il cervello ma il cuore perché la conoscenza che si raggiunge col cuore è più profonda di quella del cervello. L’intelletto e’ pero’ di due tipi, c’è quello che arriva dal bilanciamento di cervello e cuore e quello negativo che ha i due scollegati. La prova è quando nella Torah si dice che Chavvà (Eva) vide che l’albero era “buono da mangiare, e che era desiderabile agli occhi e piacevole per l’intelletto”.
Nella descrizione persistono le sue dimensioni:il desiderio istintivo del cuore attraverso i sensi ma anche l’approccio dell’intelletto.
La trasgressione che nasce nell’istinto attraverso la routine penetra l’intelletto e trasforma una semplice pulsione sbagliata in un ben peggiore peccato radicato nella mente, nel modo di pensare. Uno pecca con il cuore ed alla fine pensa da peccatore con la testa. Se invece si sincronizzano cervello e cuore c’è l’intelletto in positivo.
L’intelletto ragiona ed il cuore sente ed entrambe le dimensioni avvicinano l’uomo al suo Creatore.
Nel cristianesimo O Spirito Santo, Spirito dei doni preziosissimi di Dio, effondi su di noi abbondantemente il dono dell’intelletto accompagnato dalla sapienza e, naturalmente, anche tutti gli altri doni, poiché di tutti sempre abbiamo bisogno, perché possiamo penetrare con intelligenza, contemplare con sapienza e accogliere con amore, e senza perché né ma, il bellissimo progetto che il Padre ha voluto realizzare per noi uomini fin dagli inizi della creazione.
Mi sono sempre chiesto perche in un tempo ed un luogo di incomprensioni e cattiverie, come fu l’Arabia preislamica, non a caso chiamata “Jahiliyya” (in arabo: جاهلية‎, jāhiliyya, ovvero Ignoranza) della verità salvifica, il Profeta * dell’Islam avrebbe avuto l’incarico da Allah l’Altissimo, il nostro Creatore (Al-Khàliq), Il Sapiente (al-‘Alìm), il Saggio (Al-Hakìm), il Vero (Al-Haqq), La Luce (An-Nùr), Colui che Guida (Al-Hàdì) eccelsa Maestà la Sua a tutti gli uomini, di svelare agli uomini: il Corano  l’ultimo dei libri sacri rivelato da Dio tramite l’angelo Gabriele a quel popolo di tribù beduine come primo target, inizia proprio dalla sura 96: “Iqra bismi Rabbika alladi khalaq…
  1. Leggi! (Rifletti) In nome del tuo Signore che ha creato,
  2. ha creato l’uomo da un’aderenza.
  3. Leggi (Rifletti), ché il tuo Signore è il Generosissimo,
  4. Colui Che ha insegnato mediante il calamo,
  5. che ha insegnato all’uomo quello che non sapeva.
  6. Invece no! Invero l’uomo si ribella,
  7. appena ritiene di bastare a se stesso.
  8. In verità il ritorno è verso il tuo Signore.
Per altre 100 volte Dio rivelerà versetti in cui si riferirà all’intelletto:
Dice Allàh: “In verità, nella creazione dei cieli e della terra, nell’alternarsi della notte e del giorno, e nella nave che solca il mare carica di cose utili agli uomini, nell’acqua che Allah fa scendere dal cielo, rivivificando la terra morta nella quale Egli  dissemina animali di ogni specie, e nel mutamento dei venti e nelle nuvole costrette a prestare servizio tra il cielo e la terra, in tutto ciò vi sono certamente contenuti segni per la gente dotata di intelletto (‘aql) (che comprende). (Corano Sura Baqara 2, vers. 164).
67:10. E diranno: “Se avessimo ascoltato o usato il nostro intelletto, non saremmo tra i compagni della Fiamma”.
E’ l’uso dell’intelletto che aiuta l’aspirante fedele a forgiarsi dell’aggettivo di credente, e di tutte le creature che sono nei cieli e sulla terra in costante prostrazione a Dio è solo all’essere umano che usa intelletto che Dio promette il paradiso.
13:15. Volenti o nolenti si prosternano ad Allah coloro che sono nei cieli e sulla terra e anche le ombre loro, al mattino e alla sera.
16:49. Si prosterna davanti ad Allah tutto ciò che c’è nei cieli, tutti gli animali della terra e gli angeli che non sono affatto orgogliosi
22:18. Non vedi, dunque, che è davanti ad Allah che si prosternano tutti coloro che sono nei cieli e tutti coloro che sono sulla terra e il sole e la luna e le stelle e le montagne e gli alberi e gli animali e molti tra gli uomini? Contro molti [altri] si realizzerà il castigo. E chi sarà disprezzato da Allah, non sarà onorato da nessuno. Allah fa quello che vuole.
Coloro i quali non usano intelletto non hanno garanzie di salvezza!
Il fuoco dell’ignoranza brucia quale castigo intellettuale, è per quello che il Profeta * ha detto: “Davvero il Corano ha uno zahir (aspetto essoterico) ed un batin (aspetto esoterico) ed un batin che il suo batin ha pure un batin e continua da sette batin a settanta batin.
Al Mizan fi Tafsiri’L Qur’an 1, p.7
14:24. Non hai visto a cosa Allah paragona la buona parola? Essa è come un buon albero, la cui radice è salda e i cui rami [sono] nel cielo
14:25. e continuamente dà frutti, col permesso di Allah.
Allah propone metafore agli uomini, affinché riflettano.
L’Intelletto Universale è un buon albero, la radice è il Profeta * e i suoi rami sono i santi Imam della sua famiglia, Ahlul Bayt,as.
Prendere un libro per santo senza riflettere sui suoi contenuti crea l’esatto opposto, anziche’ elevare l’anima del credente lo imprigiona nella fortezza del fanatismo e i frutti del fanatismo li conosciamo bene, anziche’ all’amore ed alla saggezza lo spinge al buio dell’odio e anzichè combattere sul suo ego cerca sfoghi sui suoi simili andando contro Dio e contro l’umanità.
«In verità i credenti sono fratelli (innamà al-muq’minuna ikhwatun): portate quindi la Pace tra i vostri fratelli e temete Allah. Forse vi sarà usata misericordia. O credenti, non scherniscano alcuni di voi gli altri, ché forse questi sono migliori di loro. E le donne non scherniscano altre donne, ché forse queste sono migliori di loro. Non diffamatevi a vicenda e non datevi nomignoli. Com’è infame l’accusa di iniquità rivolta a chi è credente! Coloro che non si pentono sono gli iniqui. O credenti, evitate di far troppe illazioni (zanna), ché una parte dell’illazione è peccato. Non vi spiate e non sparlate gli uni degli altri. Qualcuno di voi mangerebbe la carne del suo fratello morto? Ne avreste anzi orrore! Temete Allah! Allah sempre accetta il pentimento, è misericordioso».
Rosa image1
33:56.”In verità Allah e i Suoi angeli benedicono il Profeta. O voi che credete, beneditelo e invocate su di lui la pace.”

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